Il giorno dopo l'operazione ero già a casa. Non ero in perfetta forma ma mi sentivo molto bene, ero pronto ad affrontare di nuovo il lavoro e la routine di tutti i giorni. Nel frattempo, mio zio mi aveva fissato un paio di visite a Milano: una all'Humanitas, dove mia cugina è ricercatrice, ed una con il Dr. Roberto Salvioni direttore della "Struttura Complessa di Chirurgia Urologica dell'Istituto dei Tumori di Milano" (non smetterò mai di ringraziare mio zio Galdiero Vincenzo per quello che ha fatto per me). Due visite in un giorno solo: un bel colpo! Anche se prima di queste visite avevo avuto un contatto con una dottoressa molto esperta del policlinico di Napoli.
Per poter avere un consulto puntuale ed efficacie era necessario avere tra le mani il referto dell'esame istopatologico, che puntuale arriva il 4 Maggio del 2012 e recita così:
Dati Clinico-Anamnestici:
Neoplasia testicolare;
Aumento BHCG.Compione Esaminato:
Funicolo - Orchiectomia a sx.Descrizione Macroscopica:
Campione di orchiectomia di cm 6,7 x 3,5 più funicolo di cm 5,5 del peso di 56 g. Al taglio il testicolo appare completamente interessato da massa delle stesse dimensioni e di consistenza diminuita e colorito biancastro.Diagnosi:
Seminoma classico (BHCG-), infiltrazione della tunica vaginale ma con assenza di invasione vascolare / linfatica, funicolo e margini di resezione indenni.Staging: p T2 Nx.
Inoltre, per completare il fascicolo da portare ai medici per il consulto faccio altre analisi con marcatori completi dalle quali esce fuori una buona notizia: la BHCG è tornata nella norma, la conferma che le AFP sono ancora nella norma ma, al contempo, una notizia non proprio bella: l'LDH è leggermente alto 393 U/L su un massimo di 248 U/L.
La prima visita che faccio è quella al policlinico di Napoli, con la Dottoressa Palmieri, esperta in tumori rari tra i quali quelli al testicolo. La visita me l'ha fissata un mio carissimo amico, musicista come me, che lavora come infermiere proprio con la Palmieri (quando si dice il destino). la visita in se non è molto articolata, si limitano a leggere le carte, la TC e i referti, ma si vede che hanno le idee chiare. Mi indirizzano subito sulla PEB almeno 3 cicli, forse anche 4 e mi spiegano che è consigliabile conservare il seme in crioconservazione, perché la chemio potrebbe alterare irreversibilmente le mie capacità riproduttive. Ironia della sorte, fino ad una settimana prima, questa cosa la potevo fare al policlinico di Napoli, ma per mancanza di fondi vengo dirottato al policlinico di Roma.
Lasciamo la stanza della Palmieri un po' perplessi, non del tutto convinti, almeno mio zio non lo era e ci prepariamo all'imminente viaggio a Milano.
Armati di santa pazienza e di un bel fascicolo tra analisi, TC, esame istopatologico, ecografia e chi più ne ha più ne metta, sabato 12 Maggio io, mia moglie e mio zio ci infiliamo nel volo EasyJet per Milano Malpensa dove ad attenderci c'era mia cugina. Trascorriamo la domenica a Milano con un tempo gelido (purtroppo) e la mattina di Lunedì 14 Maggio ci ritroviamo al centro Humanitas di Rozzano (MI). Ad essere onesti non sembrava di stare in Italia, dava molto l'impressione dei classici campus universitari all'americana, moderni, puliti, ricchi e di successo.
All'una precisa veniamo ricevuti da uno degli specialisti di oncologia, ci fa sedere nel suo studio, e comincia a guardare le carte, le lastre e l'ecografia. Mi fa stendere sul lettino, mi fa visitare da una specializzanda e mi spiega per filo e per segno cosa ho e cosa si può fare per risolvere. Massima chiarezza e massima professionalità. Mi spiega tutto, come si definisce la stadiazione, come si cura il tumore. Poi scrive anche lui un bel referto:
Paziente affetto da seminoma classico con localizzazione linfonodale retro peritoneale, trattato con chirurgia sul primitivo (pT2Nx S1 Stadio II/C sec AJCC). Indicato completare la stadiazione TC torace-addome con mdc. Se confermata l'attuale estensione della malattia, indicato trattamento terapeutico secondo schema PEB per 3 clicli seguiti da rivalutazione di malattia. Indicata, inoltre, raccolta del seme prima dell'attivazione del trattamento chemioterapico.
Inoltre, mi spiega anche che se il linfonodo non dovesse riassorbirsi si può eseguire un intervento, solo se una eventuale PET dia riscontro positivo.
Usciamo in fretta e furia dall'humanitas e ci dirigiamo alla fermata della metro di milano più vicina, quella di Abbiategrasso e scendiamo alla fermata Duomo. Lo studio di Salvioni si trova da quelle parti. L'appuntamento è alle 15,30 e puntuali veniamo ricevuti da un signore distino, allegro e alla mano. Il Dr. Roberto Salvioni ci è stato presentato come un guru nell'ambito della Urologia e della Oncologia, e l'impatto è più che positivo. Lo studio è stupendo, ricco di opere d'arte e confortevole, lui è molto simpatico e sorridente e ti mette subito di buon umore. Ci fa sedere, vede le carte, legge i referti, guarda la TC e mi dice: da questa malattia si guarisce, quindi stai tranquillo. Insomma, erano le otto parole che aspettavo di sentire da almeno un paio di settimane. Inoltre, mi chiede da dove vengo e quale medico mi ha in cura e qui comincia la parte più interessante. Sto per parlare della Palmieri, mi limito a dire La dottoressa Giovannella (il nome della Palmieri) e Salvioni mi interrompe e mi dice: "ma che sei venuto a fare qua. Sei in ottime mani, la dottoressa Giovannella Palmieri e di sicuro la persona giusta per te". Non faccio in tempo a meravigliarmi che già le sta telefonando, le raccomanda di trattarmi bene (sono certo che la Palmieri l'avrebbe fatto comunque) e di farmi fare i soliti 3 cicli di PEB. Alla fine, prima di congedarci, mi dice che secondo la sua scuola di pensiero, i linfonodi residui dalla chemio non vanno asportati, in netto contrasto con il pensiero napoletano. Insomma, questi dieci minuti trascorsi nel suo studio mi hanno rimesso al mondo: non ci sono più pensieri bui, ma solo tanto ottimismo. Comincia la battaglia sotto il comando della Dottoressa Palmieri!
Se state entrando nel mondo del tumore al testicolo e volete un consiglio spassionato, andate da Roberto Salvioni:
Istituto dei Tumori di Milano, Mail: roberto.salvioni@istitutotumori.mi.it - Telefono: (+39)02.2390 2359 - curriculum medico.
Il suo studio si trova in via Visconti di Modrone,32 Milano segreteria diretta 02 973 789 25.